TikTok nasce nel 2016 e diventa in breve tempo estremamente popolare, soprattutto tra i più giovani fruitori della rete, complice l’intuizione sulla necessità degli utenti di utilizzare un mezzo veloce e leggero per creare e condividere in modo semplice contenuti online. Il 2018 segna definitivamente il boom quando la società cinese ByteDance acquista musical.ly. integrando le due piattaforme e ampliando la base di utenti.
Facile, immediata, spontanea. La musica fa da padrona, il “tiktoker” può creare veri e propri mini video musicali brevi e accattivanti avvalendosi dell’utilizzo di effetti speciali, filtri, stickers ecc. All’interno dell’App troviamo soprattutto balletti, lip-sync (karaoke visivi), sketch recitati, fondamentali le interazioni e la naturalezza dei contenuti, che permettono di esprimere se stessi in modo originale, puntando tutto sull’autenticità e sulla libertà tipiche della Generazione Z, della quale fa parte la maggioranza degli iscritti alla piattaforma.
Nel 2021 TikTok prende provvedimenti: in seguito ad eventi spiacevoli accaduti dopo aver preso parte a challenge pericolose veicolate dalla piattaforma, decide di rendere privati gli account under 16 per garantire una maggiore sicurezza, diventando una delle prime piattaforme social ad adottare questo tipo di misure.
Il social network cinese riesce sempre a distinguersi dai suoi concorrenti, anche nelle piccole cose, possiede ad esempio delle proprie monete virtuali con commissioni e cambi di valuta automatizzate. Esse possono essere utili per acquistare regali virtuali o per comprare filtri, 1 euro vale 70 monete.
Fare branding su TikTok sta diventando molto importante per le aziende, ma potrebbe essere più difficile del previsto catturare l’interesse degli utenti. È fondamentale fare i conti con i prezzi del social per la promozione, che paragonato ad altre piattaforme ha un budget giornaliero minimo per una campagna di gran lunga più elevato rispetto ad esempio a Facebook Ads, è quindi poco economico.
Curiosità: Nel 2019 Instagram introduce una nuova funzionalità i Reels in risposta all’enorme successo di TikTok, le funzioni sono analoghe, ma esistono differenze soprattutto per quanto riguarda la struttura stessa delle applicazioni come l’inserimento in app, la durata dei video, i video feeds, l’algoritmo, gli analytics, più approfonditi e sviluppati sul social cinese.
Curiosità: Da quest’anno anche YouTube prova a entrare a gamba tesa nella serrata competizione tra TikTok e Reels, lanciando la sua nuova funzionalità: YouTube Shorts, molto simile ai suoi concorrenti, offre però per adesso funzionalità di modifica in-app limitate, non presenta filtri o impostazioni di realtà aumentata, assenti anche i sistemi di messaggistica diretta.