Il Growth Hacking è un metodo che permette una rapida crescita dell’azienda che lo utilizza. È importante perché consente di individuare la miglior via da intraprendere per avere successo e allo stesso tempo evidenzia le idee da modificare o abbandonare del tutto per non sprecare risorse aziendali preziose. Il termine è stato coniato soltanto nel 2010 da Sean Ellis e ripreso in seguito da Andrew Chen che lo ha fatto conoscere ad un pubblico più ampio. Si potrebbe dire che il GH sia una sorta di ibrido fra gli approcci di marketer e programmer: la strategia utilizzata deve essere ripetibile, misurabile e soprattutto indirizzata a portare a termine con successo un preciso obiettivo aziendale.
𝐆𝐨𝐚𝐥𝐬
- migliorare e sviluppare il prodotto
- generare traffico e accrescere il pubblico
- ampliare la base dei clienti esistente
Per trovare la strategia perfetta è necessario eseguire molti test, si ci basa quindi sul “semplice” metodo scientifico che tutti abbiamo imparato nel corso della nostra carriera scolastica:
- Enunciazione di un quesito di partenza che sarà l’oggetto di analisi
- Formulazione di un’ipotesi
- Esecuzione di esperimenti per validare l’ipotesi
- Misurazione e analisi dei risultati
- Dimostrazione o smentita dell’ipotesi iniziale
Questi tipi di esperimenti sono rapidi e a basso costo, per questo motivo è conveniente ripeterli più volte, provando a inserire come oggetto nuove idee e analizzando minuziosamente i risultati ottenuti per individuare le più funzionali per i nostri scopi.
In conclusione, l’approccio 𝐆𝐫𝐨𝐰𝐭𝐡 𝐇𝐚𝐜𝐤𝐢𝐧𝐠 è utilizzato da persone che hanno come scopo primo la crescita del prodotto e il fare business, necessita di tempo e sperimentazione ma può portare ad ottimi risultati se utilizzato nella maniera corretta.
𝐊𝐞𝐲𝐰𝐨𝐫𝐝𝐬: processo, sperimentazione, efficienza, crescita.